mercoledì 27 maggio 2015

33° Salone Internazionale dell'Automobile

Si svolge a Torino dal 4 al 15 Aprile 1951
Oltre 400 espositori appartenenti a 7 nazioni (Belgio, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera). Espongono per la prima volta a Torino la Osca italiana e la Cooper inglese. Altre marche nuove per il Salone sono: la Nardi (Italia), le francesi Citroen, Ford, Simcà; le tedesche Borgward, Opel, Volkswagen; le inglesi AstonMartin, Hillman, Sunbcam, Vauschall, Wolseley; le americane De Soto, Lincoln, Plymouth, Pontlac
In confronto all'industria di altri Paesi, l'industria italiana non ha ceduto alla tentazione di sviluppare, di pochissimi modelli, serie estremamente numerose, costringendo la clientela o a flessioni anche gravi delle proprie esigenze, o a soddisfarle con vetture importate. La produzione italiana invece spicca proprio per la sua universalità, per la sua completezza: dalla "500" che mira a impersonare la vettura individuale ed uno strumento di lavoro d'insuperabile utilità, alla "1400" che nel suo indovinato equilibrio tra comodità e brio, tra gusto italico e moda internazionale, si è guadagnata l'epiteto di vettura ideale per famiglia, fino alla nuova Ferrari 12 cilindri da 4100 cmc, superante i 240 km. Tutte le posizioni intermedie sono brillantemente coperte: non mancano ai due estremi della scala né le miniature di tipo motociclistico né le famose e vittoriose "gran premio". Nuovi sono i tipi più veloci della Lancia e dell'Alfa: l'Aurelia Gran Turismo, berlinetta a due porte e due posti da 160 km/h, e l'Alfa Sport, da 100 cavalli e 180 km/h, il che per una vettura di serie a 4 cilindri è un risultato pregevole. Nuova è la Ferrari America da 4100cmc con i suoi 220 cavalli. Nuove anche la Maserati 2000, la 1300 Osca, la 1800 Daina della Siata, la N.D. sport tipo formula 3

"Le vetture italiane esposte sono, quasi senza eccezioni, di altissima classe come carrozzeria. Linea, forma, tinta, ornamenti, dettagli, praticità, eleganza, e quella indefinibile virtù che suscita il fascino di una creazione meccanica fanno delle vetture italiane dei capolavori. La vettura più trattata è la Fiat "1400" esposta in tutte le varianti: dalla cabriolet a due posti, alla berlinetta due luci, alla berlina belvedere, alla "ministeriale", alla giardinetta. Nel giro di due mesi, l'automobilismo italiano si è imposto all'ammirazione delle nazioni. Si disertano ufficialmente le corse argentine, e una vecchia Ferrari pilotata da un isolato locale vince e stravince davanti alle più formidabili coalizioni. Nei Saloni di Bruxelles e di Ginevra, la "1400", "l'Aurelia", l'Alfa ottengono successi di critica e di stampa memorabili. Nel raid africano dal Mediterraneo a Città del Capo, vetture e piloti italiani strappano i primi posti" cit. LA STAMPA

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